Approccio non prescrittivo nei DCA: cos’è e a cosa serve


Introduzione all’Approccio Non Prescrittivo per i Disturbi Alimentari

Navigare tra le informazioni contrastanti su diete e salute può essere complesso per i professionisti del settore. Per anni, si è creduto che la perdita di peso fosse la chiave per una salute ottimale. Tuttavia, emergono sempre più evidenze che gli approcci focalizzati sulla dieta e sulla perdita di peso potrebbero non essere efficaci o sostenibili, soprattutto per coloro che soffrono di disturbi alimentari.

L’approccio non prescrittivo per i DCA (disturbi alimentari) si concentra sull’alimentazione intuitiva, la positività corporea e l’autocura, piuttosto che su prescrizioni dietetiche rigide con la perdita di peso come obiettivo primario.

In questo articolo, esploreremo i principi di questo approccio, i suoi benefici e come può essere integrato nel percorso di recupero dai disturbi alimentari.

Qual è il Problema delle Diete?

Le diete e le diete dimagranti possono essere dannose sia per la salute fisica che mentale. Spesso implicano restrizioni (di calorie, certi alimenti o gruppi alimentari) e si basano su segnali esterni per fare scelte alimentari. Inoltre, di solito non “funzionano” per ottenere i risultati di perdita di peso desiderati a lungo termine (4).

Le diete possono portare a (5):

  • Carenze nutrizionali: L’eliminazione di interi gruppi alimentari può causare carenze di vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali.
  • Disturbi alimentari: Possono contribuire allo sviluppo di modelli alimentari disordinati, come abbuffate, purghe e preoccupazione ossessiva per il cibo e il corpo. Affidarsi a segnali esterni e alle regole restrittive può scatenare sensi di colpa, vergogna e ansia legati al cibo.
  • Impatto negativo sulla salute mentale: Possono aumentare lo stress e l’ansia, influenzando negativamente la qualità della vita e il benessere generale.
  • Ciclo del peso: La perdita e il recupero ripetuti del peso possono ridurre la salute fisica e mentale a lungo termine.

Diete delle Celebrità e “Routine di Benessere”

Spesso, le diete promosse dalle celebrità influenzano negativamente la salute dei nostri clienti e pazienti. Queste diete possono essere dannose e fuorvianti, incoraggiando comportamenti restrittivi non salutari.

Le celebrità e gli influencer promuovono spesso diete attraverso i social media, interviste o sponsorizzazioni, promettendo rapide perdite di peso o miglioramenti nel benessere. Tuttavia, queste diete spesso comportano restrizioni estreme o costosi integratori.

Ad esempio, alcune celebrità hanno condiviso routine che includono digiuno intermittente, consumare solo brodo di ossa per pranzo o seguire diete paleo rigorose. Anche se potrebbero non intendere che le loro scelte siano replicate, il pubblico può percepire un messaggio che promuove la restrizione per il benessere.


Quali sono i Danni delle Diete delle Celebrità?

  • Nutrizionalmente inadeguate: Schemi alimentari molto restrittivi possono portare a carenze nutrizionali.
  • Fuorvianti: Promettono risultati non supportati da evidenze scientifiche, causando frustrazione e sentimenti di inadeguatezza negli individui.
  • Promuovono disturbi alimentari: Restrizioni estreme e demonizzazione di certi alimenti possono innescare comportamenti alimentari disordinati.
  • Perpetuano lo stigma del peso: Promuovono standard irrealistici di bellezza e forma fisica, alimentando discriminazione e stigma.
  • Costose: Richiedono spesso l’acquisto di integratori o piani alimentari costosi, non considerando le implicazioni socioeconomiche.

Alcune diete sono presentate come “stili di vita” piuttosto che diete, ma continuano a promuovere comportamenti restrittivi, come affidarsi a regole esterne per le scelte alimentari e assegnare valori morali ai cibi.


Che cos’è l’Approccio Non Prescrittivo per i Disturbi Alimentari?

L’approccio non prescrittivo è un metodo che enfatizza l’auto-accettazione, l’inclusività del peso e l’alimentazione intuitiva. Si basa sull’idea che la salute non sia determinata esclusivamente dal peso o dalla forma del corpo, ma dal benessere complessivo, inclusi gli aspetti fisici, mentali ed emotivi.

Invece di focalizzarsi sulla perdita di peso, questo approccio incoraggia le persone a sviluppare una relazione positiva con il cibo e il proprio corpo. Ciò significa ascoltare i segnali interni di fame, sazietà e soddisfazione, piuttosto che seguire regole o restrizioni esterne.

Significa anche abbracciare una varietà di forme corporee, dimensioni e preferenze alimentari, celebrando le qualità uniche di ogni individuo.


Alimentazione Intuitiva: Un Pilastro dell’Approccio Non Prescrittivo

Cos’è l’Alimentazione Intuitiva?

L’alimentazione intuitiva è un concetto centrale nell’approccio non prescrittivo per i disturbi alimentari. Sviluppata negli anni ’90 dalle dietiste Elyse Resch ed Evelyn Tribole, è un metodo che aiuta le persone a migliorare la loro relazione con il cibo.

Secondo Jen Baswick, dietista registrata e consulente certificata in alimentazione intuitiva, “l’alimentazione intuitiva è un quadro che aiuta le persone a migliorare la loro relazione con il cibo. Si tratta di disimparare e lasciar andare le ‘regole’ esterne insegnate dalla cultura della dieta e di reimparare i propri segnali interni naturali per guidare le abitudini alimentari” [1].

I Dieci Principi dell’Alimentazione Intuitiva

  1. Rifiutare la mentalità della dieta: Abbandonare l’idea che esista una dieta miracolosa.
  2. Onorare la fame: Ascoltare e rispettare i segnali di fame del corpo.
  3. Fare pace con il cibo: Dare a se stessi il permesso incondizionato di mangiare.
  4. Sfida al “poliziotto del cibo” interno: Superare le critiche interne riguardo al cibo.
  5. Scoprire la soddisfazione: Trovare piacere e appagamento nel mangiare.
  6. Sentire la propria sazietà: Riconoscere quando si è soddisfatti.
  7. Gestire le emozioni senza usare il cibo: Trovare modi per affrontare le emozioni senza ricorrere al cibo.
  8. Rispetto del corpo: Accettare e apprezzare il proprio corpo così com’è.
  9. Attività fisica: Scegliere il movimento per sentirsi bene, non solo per bruciare calorie.
  10. Nutrizione gentile: Fare scelte alimentari che onorino la salute e il palato.

Benefici e Considerazioni sull’Alimentazione Intuitiva nei Disturbi Alimentari

Benefici Potenziali

  • Miglioramento della relazione con il cibo: Riduzione dell’ansia e dell’ossessione legate al cibo.
  • Aumento dell’autostima: Migliore percezione di sé e del proprio corpo.
  • Stabilità del peso: Promozione di un peso corporeo stabile senza diete restrittive.
  • Miglioramento della salute mentale: Riduzione dei sintomi depressivi e ansiosi.

Ricerche hanno mostrato associazioni tra l’alimentazione intuitiva e una migliore immagine corporea, aumento dell’autostima e una maggiore assunzione di frutta e verdura [2], [3].

Considerazioni Importanti

Sebbene l’alimentazione intuitiva possa offrire numerosi benefici, è fondamentale che venga introdotta con cautela nelle persone in recupero da disturbi alimentari.

Secondo la dietista Tracy Brown, specializzata in disturbi alimentari, “a volte, le persone possono immergersi nell’alimentazione intuitiva senza comprendere che, una volta rimosse le restrizioni della ‘dieta’, possono emergere forti emozioni per le quali non sono preparate” [4].

È essenziale procedere gradualmente, permettendo al corpo e alla mente di guarire, e lavorare in collaborazione con professionisti qualificati.


L’Approccio Non Prescrittivo e il Recupero dai Disturbi Alimentari (DCA)

Può l’Alimentazione Intuitiva Integrarsi nel Recupero?

Sì, l’alimentazione intuitiva può essere parte integrante del percorso di recupero. Studi hanno evidenziato che l’applicazione dei principi dell’alimentazione intuitiva può migliorare i sintomi dei disturbi alimentari e favorire esiti positivi nel trattamento [5], [6].

Evidenze Scientifiche:

  • Uno studio ha mostrato che l’implementazione dell’alimentazione intuitiva in contesti universitari ha portato a un miglioramento dei sintomi dei disturbi alimentari rispetto all’uso di pratiche come il conteggio delle calorie [5].
  • Un altro studio ha valutato un programma di alimentazione intuitiva in un centro di trattamento per disturbi alimentari, trovando associazioni positive con gli esiti del trattamento [6].

Sfide Potenziali

  • Segnali corporei alterati: Le persone con disturbi alimentari possono avere difficoltà a riconoscere correttamente i segnali di fame e sazietà.
  • Rigidità cognitiva: La tendenza al pensiero rigido può rendere difficile abbracciare un approccio più flessibile come l’alimentazione intuitiva.
  • Complicazioni mediche: Condizioni come la gastroparesi possono influenzare la percezione della sazietà.

Importanza del Supporto Professionale

Collaborare con dietisti e terapeuti specializzati in disturbi alimentari è cruciale per adattare l’approccio non prescrittivo alle esigenze individuali, garantendo sicurezza ed efficacia nel percorso di recupero.


Come i Professionisti della Salute Possono Incorporare l’Approccio Non Prescrittivo

  • Formazione e Consapevolezza: Approfondire la conoscenza dell’alimentazione intuitiva e degli approcci non prescrittivi.
  • Personalizzazione dell’Intervento: Adattare le strategie alle esigenze e al percorso di ogni individuo.
  • Collaborazione Interdisciplinare: Lavorare in team con altri professionisti per offrire un supporto completo.
  • Promuovere l’Auto-Accettazione: Aiutare i clienti a sviluppare una relazione positiva con il proprio corpo.
  • Evitare la Focalizzazione sul Peso: Concentrarsi sul benessere generale piuttosto che su obiettivi di peso specifici.

Considerazioni Finali

L’approccio non prescrittivo per i disturbi alimentari offre una prospettiva innovativa e compassionevole per supportare le persone nel loro percorso di guarigione. Abbracciando l’alimentazione intuitiva, la positività corporea e l’autocura, i professionisti della salute possono aiutare gli individui a sviluppare una relazione sana con il cibo e il proprio corpo, promuovendo un benessere duraturo.

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Risorse Esterne Utili


Riferimenti

  1. Tribole, E., & Resch, E. (1995). Intuitive Eating: A Revolutionary Program That Works. St. Martin’s Press.
  2. Linardon, J., et al. (2021). “Intuitive eating and its psychological correlates: A meta-analysis.” The International Journal of Eating Disorders, 54(7), 1073-1098. doi:10.1002/eat.23509
  3. Tylka, T. L., et al. (2020). “Intuitive eating is connected to self-reported weight stability in community women and men.” Eating Disorders, 28(3), 256-264. doi:10.1080/10640266.2019.1580126
  4. Tracy Brown RD: www.tracybrownrd.com
  5. Romano, K. A., et al. (2018). “Helpful or harmful? The comparative value of self-weighing and calorie counting versus intuitive eating on the eating disorder symptomology of college students.” Eating and Weight Disorders, 23(6), 841-848. doi:10.1007/s40519-018-0562-6
  6. Richards, P. S., et al. (2017). “Can patients with eating disorders learn to eat intuitively? A 2-year pilot study.” Eating Disorders, 25(2), 99-113. doi:10.1080/10640266.2017.1279907

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