Fame Nervosa: Cosa Dovresti Sapere
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In una cultura ricca di cibi straordinariamente deliziosi, non è raro che a volte si esageri. Mangiare un ottimo antipasto o un dessert nel proprio ristorante preferito e fare fatica a fermarsi quando sappiamo di essere sazi è piuttosto normale.
Dato che mangiare troppo di tanto in tanto è un comportamento normale ed il binge eating non lo è, può essere difficile distinguere tra un disturbo e un comportamento comune.
Questo articolo serve a illustrare le differenze tra i due comportamenti e a sfatare il mito secondo cui le persone affette dal disturbo da Binge Eating “hanno solo bisogno di più autocontrollo” o “non si preoccupano abbastanza di sé stessi”.
La motivazione che li spinge ad abbuffarsi di cibo è più profonda e più devastante di quanto si possa immaginare. Le persone che soffrono di binge vi diranno che raramente è il gusto che le spinge a mangiare così tanto. Il godimento del cibo, se c’è ancora, se ne sta andando piano piano.
Il Binge Eating Disorder (BED) è un disordine che colpisce bambini ed adulti, uomini e donne. Nel nuovo DSM-5, il Binge Eating Disorder viene definito: 1) Mangiare in un periodo di tempo limitato (ad esempio 2 ore) in cui l’individuo consuma una quantità di cibo decisamente superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo di tempo simile in circostanze simili, con 2) un senso di mancanza di controllo sul consumo di cibo durante l’episodio o la sensazione che non si può smettere di mangiare o controllare cosa o quanto si sta mangiando.
Pensate a una palla che rotola giù per una collina e che non si può fermare.
Questi episodi di abbuffata devono essere associati a tre o più dei seguenti punti per soddisfare una diagnosi completa:
Il BED può manifestarsi precocemente durante l’infanzia o nella prima adolescenza, oppure può verificarsi anche in un momento successivo della vita, in seguito a qualche significativo cambiamento nella vita del paziente. Di solito è associato a un abbassamento dell’umore, instabilità o conflitto nelle relazioni interpersonali e a un’eccessiva attenzione sul proprio corpo e sul proprio peso.
La maggior parte dei pazienti, prima di sottoporsi al trattamento, non conosce i criteri della diagnosi del BED. Sanno solo che non hanno controllo e si sentono impotenti di fronte al cambiamento.
È normale per i pazienti provare vergogna e solitudire e credere spesso di non “meritare” la terapia e la guarigione. Non è che non ci abbiano provato. La maggior parte dei pazienti sa bene come dimagrire e ha cercato di controllare la propria alimentazione con diverse diete prima di cercare una cura.
Alcuni hanno anche registrato una perdita di peso significativa grazie a diete estreme, prima di tornare ad abbuffarsi di cibo in modo regolare. Non è che non ci stiano provando. Quello che stanno facendo non può funzionare! Qualsiasi tentativo di controllare i comportamenti del binge eating disorder e di dimagrire con una dieta estrema o rigida aumenta le probabilità che episodi di abbuffate o binge eating si verifichino.
Possiamo individuare sette frasi comuni che i pazienti con BED raccontano a se stessi, in genere apprese in un contesto di sviluppo che le “insegna” (a volte implicitamente e altre più esplicitamente). Questo modo di trattarsi spesso non fa altro che prolungare la necessità di ricorrere alla restrizione estrema e poi al binge.
I pazienti che soffrono di BED hanno una vocina interiore sempre presente che li stimola, li rimprovera e li umilia, ed è una cosa che può essere molto difficile da ignorare. Quando un paziente si arrende e ascolta quella voce critica per continuare a mangiare e abbuffarsi, la voce si rilassa dandogli un attimo o due di riposo, in silenzio.
I nostri pazienti ci dicono che il piacere di quel momento non sta nel cibo, ma nel sollievo di non sentire sempre quella voce critica nella loro testa. Il sollievo è temporaneo, tuttavia, spesso dura solo pochi minuti.
Imparare a reagire, separare, a non essere d’accordo e a disobbedire alla voce che li definisce grassi, inutili e non meritevoli di amore è difficile. Un trattamento efficace per il BED richiede che il paziente si senta al sicuro e accudito dal medico curante. I pazienti possono solo fronteggiare la vergogna che provano in un ambiente che glielo permette e addirittura li incoraggia a commettere errori.
Man mano che diventa più consapevole dei propri fattori biologici, ambientali ed emotivi che scatenano le abbuffate, può iniziare a compiere una scelta diversa. Quando si capisce il senso del modo in cui i pazienti si trattano e il contesto di vita in cui è emerso ci si può osservare con occhi più gentili e premurosi. Con il tempo il paziente può cominciare a fidarsi di se stesso e questo, spesso, fa la differenza.
Tradotto da www.eatingdisordershope.com
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