Fame Nervosa: Cosa Dovresti Sapere
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Le relazioni sono il cuore dell’esistenza umana. Che si tratti della famiglia, degli amici o di una persona cara, le relazioni sane e positive possono darci delle basi sicure da cui crescere e prosperare. Sebbene le relazioni richiedano impegno e lavoro da tutte le parti coinvolte per continuare a crescere, i vantaggi che si raccolgono sono innumerevoli.
I disturbi alimentari spesso sono l’antitesi delle relazioni, consumando un individuo con pensieri e comportamenti negativi che causano solo distruzione. Quando un disturbo alimentare si sviluppa e progredisce, spesso prende il posto delle sane relazioni che possono essere presenti nella vita di una persona. Solitamente, quando un disturbo alimentare si rafforza in una persona, le relazioni con i membri della famiglia e le persone care diventano tese e gradualmente si affievoliscono.
È normale che la famiglia e gli amici si sentano in difficoltà nel vedere la persona amata soffrire di un disturbo alimentare. Anche se un tempo potevano esistere forti legami in una relazione, i disturbi alimentari possiedono un potere incredibile di distruggere la compagnia e l’affiatamento. La confusione e la disperazione che possono derivare dal sentirsi incapaci di aiutare una persona cara a superare un disturbo alimentare sono sufficienti a rovinare anche il più forte dei rapporti. Ma cosa c’è esattamente nei disturbi alimentari che influenza le relazioni?
I disturbi alimentari, per loro natura, sono un disturbo mentale caratterizzato da isolamento e separazione. Dall’ esterno, può sembrare che un disturbo alimentare sia caratterizzato esclusivamente dalla preoccupazione per la perdita di peso e per il cibo. Questa è soltanto la punta dell’iceberg. Sotto la maschera del perfezionismo che viene elaborata accuratamente da chi soffre di un disturbo alimentare si nasconde un dolore e un’angoscia insormontabili. I disturbi alimentari sono meccanismi di sopravvivenza, strategie di difesa per affrontare problemi latenti troppo difficili da affrontare in altro modo. Quando l’attenzione di una persona è focalizzata sul cibo, sulla perdita di peso o sul raggiungimento del “fisico perfetto”, si ottiene una sensazione temporanea di controllo. Quando le circostanze nella vita di una persona diventano caotiche e confuse, il disturbo alimentare può diventare come un mezzo per rimanere a galla in acque agitate.
Se una persona a te vicina soffre di un disturbo alimentare, è probabile che tu ti sia sentito impotente nel cercare di raggiungere o preservare il rapporto che c’era una volta. Incoraggiare la persona che ami a “mangiare e basta” o ad evitare abbuffate e svuotamenti può sembrare in apparenza la cosa giusta da fare. In realtà, questo può allontanare ulteriormente chi ne soffre. Molti comportamenti legati al disturbo alimentare sono questioni mantenute segrete e la malattia viene perpetuata nell’isolamento. Non è raro che chi soffre di disturbi alimentari cominci ad evitare le attività sociali e, in ultimo, le relazioni e le persone care. I disturbi alimentari diventano onnicomprensivi, fagocitando la persona che lotta con i pensieri e i comportamenti negativi che colpiscono duramente la più solida delle relazioni.
Da fuori, il circolo vizioso di un disturbo alimentare è frustrante e complesso da capire. Vedere la persona che ami sprofondare in queste oscure ombre della disperazione è doloroso, ed è ancora più difficile sentirsi incapaci di essere d’aiuto. Se la persona che ami sta lottando contro un disturbo alimentare, potresti sentirti come se la tua relazione sia stata rimpiazzata dalla malattia. La persona che una volta amavi può arrivare a sembrare irraggiungibile.
Sappi che c’è sempre una speranza che la persona della tua vita a cui tieni si riprenda, a prescindere da quanto profondo sia il suo disturbo alimentare. Anche se puoi sentirti alienato nella relazione che avevi una volta, la tua presenza costante nella vita della persona amata può fare la differenza. Se non sai cosa direa un tuo caro che soffre di un disturbo alimentare, scegliere di amare ed interessarsi alla persona e NON alla malattia, può essere la spinta giusta per continuare a lottare. Anche se il processo di ricostruzione delle relazioni è un percorso di guarigione, è uno degli aspetti più belli del recupero.
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