Come la discriminazione basata sul peso influisce sulla salute fisica e mentale

Essere stigmatizzati e discriminati influisce negativamente sulla salute mentale tanto quanto sulla salute fisica. La discriminazione per il peso non è esente da questi effetti.

È ampiamente dimostrato che la stigmatizzazione e la discriminazione influenzano negativamente il nostro corpo e la nostra salute mentale. La maggior parte della ricerca su questo fenomeno, tuttavia, si concentra sulla razza o sul genere. Sebbene questa ricerca sia, naturalmente, importante, dobbiamo anche cominciare a pensare a come le informazioni raccolte attraverso la ricerca sull’impatto della razza e del genere sulla salute debbano essere applicate ad altre forme di discriminazione.

Per diverso tempo, le persone grasse sono rimaste inascoltate. Per fortuna, però, sono in corso studi recenti per analizzare la paura del grasso (da ora grassofobia), lo stigma del peso, il pregiudizio la discriminazione basata sul peso.

Questa ricerca sta portando alla luce ciò che sappiamo già essere vero: il mondo tratta male le persone grasse a livello interpersonale e sistemico. Gli operatori sanitari, in particolare quelli che lavorano nel settore della perdita di peso, hanno il più alto tasso di atteggiamenti negativi nei confronti delle persone grasse. Questi possono comprendere: credere che i pazienti di peso più elevato siano pigri, non si interessino della propria salute, non siano intelligenti, abbiano una scarsa igiene personale e altro ancora. I medici passano meno tempo con i loro pazienti grassi. I bambini che crescono in corpi più grandi sono soggetti ad alti livelli di bullismo basato sul peso. Le persone grasse hanno meno probabilità di essere assunte e guadagnano meno delle loro controparti magre. La lista, volendo, continua all’infinito.

Le microaggressioni costanti e socialmente accettate che le persone grasse vivono non si traducono solo in un impatto di tipo emotive passeggero. Vivere costantemente la discriminazione fa aumentare i nostri livelli di stress, attivando la nostra risposta di lotta o di fuga, alterando il corpo in modo da produrre un ormone chiamato cortisolo, l’ormone legato alla risposta da stress. Questo stato di stress cronico si traduce in numerose conseguenze fisiche sulla salute, tra cui l’aumento della pressione sanguigna. La discriminazione basata sul peso ha un impatto marcato sulla nostra salute fisica.

COME LO STIGMA DEL PESO INFLUISCE SULLA SALUTE MENTALE

Per qualche motivo, alcune persone hanno bisogno di sapere che qualcosa potrebbe avere un impatto sulla propria salute fisica per considerarlo valido. Tuttavia, il modo in cui qualcosa ci fa sentire è importante tanto quanto qualsiasi malattia fisica.

Gli impatti sulla salute mentale dello stigma del peso sono molteplici, e possono cambiare o essere più dolorosi in presenza di una storia traumatica e di altri fattori personali. Tuttavia, ecco ciò che alcune ricerche ci dicono:

  • Si è scoperto che depressione e insoddisfazione per l’immagine corporea sono più frequenti tra le persone legate alla perdita di peso volontaria, la chirurgia bariatrica e i disordini alimentari come il disturb da binge
  • Anche quando i fattori potenzialmente conflittuali erano controllati (IMC, razza, sesso, stato socioeconomico, ecc.), lo stress indotto dallo stigma persisteva. Questo stress si è dimostrato un fattore di portata da tale da riuscire a aumentare il tasso di disturbi da abuso di sostanze, di disturbi d’ansia e di umore.
  • Il pregiudizio interiorizzato del peso è stato associato ad una maggiore attenzione all’immagine del corpo, alla dissociazione e alla fissazione per il cibo (Nota: la ricerca si riferirà spesso a sentimenti di “dipendenza dal cibo”. Ad oggi, non abbiamo ricerche approfondite per suggerire che il cibo sia una sostanza che crea dipendenza. Detto questo, la sensazione di essere dipendenti dal cibo è estremamente valida, soprattutto perché la nostra cultura normalizza la restrizione e la privazione. Piuttosto che usare il termine dipendenza da cibo, io uso il termine attenzione alimentare).
  • Più della metà delle persone che hanno vissuto discriminazione per il proprio peso erano affette da almeno un disturbo psichiatrico. Con l’aumentare dello status di peso, aumentavano anche i disturbi psichiatrici. Quelli con livelli più alti di stigmatizzazione interiorizzata del peso avevano più probabilità di sperimentare disturbi mentali. Sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare le relazioni causali e le potenziali variabili confondenti. Altre potenziali conseguenze negative per la salute mentale includevano le difficoltà legate alla regolazione delle emozioni, anedonia, sintomi somatici e incapacità di affrontare le situazione, alimentazione incontrollata e altri comportamenti legati ai disturbi alimentari.
  • La discriminazione soggettiva basata sul peso (in altre parole, la percezione di una discriminazione anche qualora non venga messa in atto) era associata a bassa autostima, scarsa capacità di funzionamento psicosociale, alimentazione incontrollata e disagio psicologico. Gli studi hanno anche suggerito che la discriminazione soggettiva basata sul peso ha lo stesso impatto della discriminazione basata sul peso intenzionale e reale. Questo sottolinea il fatto che anche la paura di subire comportamenti grassofobici è di per sé un fattore di stress, indipendentemente dal fatto che si stia effettivamente verificando. Ciò illustra anche il fatto che lo stigma del peso danneggia tutti noi. Che siamo o meno grassi o meno, anche la minaccia di ingrassare può avere un impatto negativo sulla nostra salute mentale. È una delle cose che temiamo di più, sia che siamo già grassi o meno.
  • Il pregiudizio interiorizzato del peso è stato dimostrato essere un fattore di rischio significativo e indipendente per la scarsa autostima, al di là dell’IMC. Questo evidenzia il fatto che il modo in cui concettualizziamo il nostro corpo e il livello in cui internalizziamo i messaggi legati alla paura del grasso che satura il nostro mondo è un maggiore predittore di bassa autostima, indipendentemente dalla nostra taglia.

PREVENZIONE: GUARDARE AVANTI

Potremmo sentirci frustrati o arrabbiati per l’esistenza e la prevalenza dello stigma del peso. Abbiamo il diritto assoluto a quella rabbia e a quel dolore. Tuttavia, questa ricerca, sebbene dolorosa da leggere, è essenziale per cominciare ad alleviare e prevenire la discriminazione e lo stigma del peso. In altre parole, la ricerca che illustra la complessità del pregiudizio del peso ci dà anche informazioni che possiamo usare per insegnare la prevenzione del pregiudizio del peso.

Alcune strategie includono: sfidare attivamente la fobia del grasso piuttosto che continuare a dare la colpa alle persone per le loro taglie; allontanarsi dal concetto di vergogna; integrare un approccio al benessere che tenga conto del peso.

Riferimenti

  • Associations Between Perceived Weight Discrimination and the Prevalence of Psychiatric Disorders in the General Population, Hatzenbuehler (2009)
  • Obesity Stigma: Important Considerations for Public Health, Puhl and Heuer (2010)
  • Investigating the Relationship between weight-related self-stigma and mental health for overweight/obese children in Hong Kong, Chang (2019) Weight Bias Internalization and Health, Pearl and Puhl (2018)
  • How and why weight stigma drives the obesity ‘epidemic’ and harms health, AJ Tomiyama (2018)

tradotto da https://www.nationaleatingdisorders.org/blog/impact-weight-stigma-our-mental-health

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