Informazioni e statistiche sui disturbi del comportamento alimentare
Quante persone soffrono di disturbi alimentari in Italia?
In italia le ricerche epidemiologiche sui disturbi del comportamento alimentare risalgono a circa 15 anni fa, quindi sono poco aggiornate. Secondo le stime circa due milioni di giovani sono colpiti (su 100 adolescenti, circa 10 hanno un disturbo alimentare e tra questi 1-2 hanno forme più gravi) (Dalla Ragione, 2005). Secondo uno studio del 2006 l’anoressia nervosa avrebbe una prevalenza dello 0.2%-0.8% mentre la bulimia avrebbe una prevalenza dell’1-5%
E’ probabile che questi dati siano in aumento, se guardiamo gli studi epidemiologici effettuati fuori dall’italia
L’Health and Care Information Centre ha pubblicato i dati nel febbraio 2014, evidenziando un aumento dell’8% del numero di ricoveri ospedalieri nei 12 mesi precedenti all’ottobre 2013. Il rapporto sui costi dei disturbi alimentari ha rilevato che ciò è indicativo della tendenza in aumento nel tempo: un incremento del 34% dei ricoveri dal 2005-06 – circa il 7% ogni anno.
Qual è il disturbo alimentare più comune?
I livelli esatti dei vari disordini alimentari sono difficili da valutare. Uno studio del 2017 di Hay et al. ha dimostrato che l’anoressia rappresenta l’8% dei casi, il disturbo della restrizione/limitazione del cibo (ARFID) il 5%, il disturbo da alimentazione incontrollata il 22%, la bulimia il 19% e altri disturbi specifici dell’alimentazione o della nutrizione (OSFED) il 47%.
A che età si sviluppano i disturbi alimentari?
Sebbene molti disturbi alimentari si sviluppino durante l’adolescenza, non è affatto inusuale che le persone sviluppino disturbi alimentari in età infantile o adulta. Infatti, siamo a conoscenza di casi di anoressia nei bambini a partire dai 6 anni e alcune ricerche riportano casi che si si sono sviluppati nelle donne over 70. Al di fuori della fascia d’età stereotipata, le persone hanno meno probabilità di ricevere una diagnosi adeguata a causa della mancanza di comprensione e consapevolezza dei disturbi alimentari in queste fasce d’età.
Quanto durano i disturbi alimentari?
Una ricerca condotta in Australia indica che la durata media dell’anoressia è di otto anni e cinque anni per la bulimia. Tuttavia, queste malattie possono anche diventare gravi e croniche, durano per molti anni e hanno un effetto estremamente debilitante sui malati e sulle loro famiglie. Prima si ricevono le cure del caso, più è probabile che si possa guarire completamente.
È possibile guarire da un disturbo alimentare?
Sì. Nel nostro centro le storie di guarigione sono frequenti. Le ricerche suggeriscono che circa il 46% dei pazienti anoressici guarisce completamente, il 33% migliora e il 20% rimane malato cronico. In sintesi, fino all’80% di chi entra in cura finisce per stare significativamente meglio di quando ha iniziato. Ricerche simili sulla bulimia suggeriscono che il 45% guarisca completamente, il 27% migliora notevolmente e il 23% continua a soffrire cronicamente.
Quanto sono devastanti i disturbi alimentari?
L’anoressia ha il più alto tasso di mortalità di qualsiasi altro disturbo psichiatrico, sia per le complicazioni mediche legate alla malattia che per il suicidio. La bulimia è associata a gravi complicazioni mediche, e chi soffre di disturbi alimentari da abbuffata spesso sperimenta le complicazioni mediche associate all’obesità. In ogni caso, i disturbi alimentari influenzano gravemente la qualità della vita di chi ne soffre e di chi si prende cura.
I disturbi alimentari si manifestano in famiglia?
I disturbi alimentari sono complessi e non hanno un’unica causa, ma sappiamo dalla ricerca che le persone possono essere predisposte a causa della loro composizione genetica o biologica.
Alcune ricerche hanno scoperto che i parenti donna di chi soffre di anoressia hanno 11,4 volte più probabilità di soffrire di anoressia rispetto ai parenti delle partecipanti non colpite. Per le parenti di sesso femminile di quelle con bulimia, la probabilità di sviluppare la bulimia era 3,7 volte superiore a quella di quelle con parenti non affetti.
Non è ancora chiaro quanto di questo legame tra i membri della famiglia sia genetico e quanto sia dovuto ai fattori ambientali, tuttavia è lecito ipotizzare che la prevalenza del disturbo tra le donne abbia a che fare con una maggiore oggettificazione del corpo femminile nella cultura occidentale.
Come si fa a capire se una persona soffre di disturbi alimentari?
Non si può determinare se una persona soffre di un disturbo alimentare solo guardandola. Se è vero che alcune persone che soffrono di anoressia sono estremamente emaciate, altre non lo sono, e la maggior parte delle persone che soffrono di disturbi alimentari non soffrono di anoressia. Chi soffre di bulimia può rientrare nella normale fascia di peso o essere in sovrappeso, mentre chi soffre di disturbi alimentari da alimentazione incontrollata è spesso in sovrappeso.