Le Diete Detox: Mito o Realtà?
Introduzione Le diete detox promettono di "purificare" il corpo, migliorare il benessere e favorire la perdita di peso. Ma queste affermazioni hanno un fondamento scientifico?...
L’Avoidant/restrictive food intake disorder (ARFID o Disturbo Evitante Restrittivo dell’Assunzione di Cibo) è un disturbo alimentare caratterizzato dal rifiuto o dalla limitazione del cibo che determina carenze nutrizionali e disturba il normale funzionamento fisico. Come nel caso dell’anoressia, l’ARFID può comportare una significativa perdita di peso o un mancato aumento di peso. Tuttavia, questo disturbo non include le problematiche relative al peso e al fisico, come ad esempio il disgusto o la preoccupazione per l’immagine corporea. Al contrario, l’ARFID si manifesta principalmente sotto forma di rifiuto delle proprietà sensoriali legate al cibo e di paura di mangiare.
Precedentemente noto con il nome “selective eating disorder” (SED), l’ARFID è stato inserito nell’ultima edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5). Affinché a un soggetto venga diagnosticato questo disturbo alimentare, devono essere soddisfatti i seguenti criteri:
È importante sottolineare che è comunque possibile che il soggetto soffra di un grave disturbo alimentare che richiede assistenza anche se alcuni di questi criteri non sono soddisfatti.
Tra i segnali di allarme dell’ARFID troviamo:
Le conseguenze fisiche dell’ARFID sono simili a quelle dell’anoressia, in quanto entrambi i disturbi comportano gravi carenze nutrizionali. Quando all’organismo vengono a mancare i nutrienti essenziali, è costretto a rallentare i suoi processi per conservare l’energia. Le conseguenze possono essere molteplici e coinvolgere praticamente tutti i sistemi dell’organismo. Se non trattati, questi effetti possono essere disastrosi e persino fatali. Se però l’ARFID viene riconosciuta e trattata tempestivamente, le conseguenze fisiche possono essere gestite e, in alcuni casi, completamente annullate.
In stato di malnutrizione, l’organismo utilizza le limitate riserve di energia per preservare gli organi più importanti, lasciando la pelle, i capelli e le unghie in cattive condizioni. Tra le conseguenze a livello dermatologico dell’ARFID troviamo una pelle spenta, secca e pallida, un diradamento dei capelli e unghie deboli e fragili. Sul viso e sul corpo può comparire anche uno strato di peli soffici e lanuginosi. Nota con il nome di lanugine, questa peluria cresce come forma di protezione dell’organismo contro la perdita di calore e l’intolleranza al freddo associata alla malnutrizione.
I soggetti affetti da ARFID possono subire diverse complicazioni gastrointestinali, tra cui gastroparesi, costipazione e gonfiore. Per gastroparesi si intende un ritardo nello svuotamento dello stomaco (lo svuotamento dello stomaco è più lento del normale) che spesso si manifesta con eccessiva pienezza, nausea, gonfiore e sazietà precoce. Questa condizione complica ulteriormente la capacità del soggetto di nutrirsi adeguatamente.
Anche la stitichezza è un fenomeno comune quando l’organismo non riceve una quantità sufficiente di cibo e liquidi per elaborare e creare rifiuti. L’intestino ha difficoltà a spostare il materiale attraverso i sistemi del corpo e a produrre movimenti intestinali regolari. Spesso si avvertono crampi e senso di pienezza che provocano alle persone colpite un forte malessere o dolore.
Le carenze nutritive alterano gli stati ormonali dell’organismo e possono portare a bassi livelli di zucchero nel sangue, riduzione del desiderio sessuale, amenorrea e persino infertilità. L’ipoglicemia, o livelli molto bassi di zucchero nel sangue, può causare mal di testa, svenimenti, sbalzi d’umore e difficoltà di concentrazione. Le alterazioni nella produzione e nella secrezione di ormoni sessuali come gli estrogeni e il testosterone sono legate a disfunzioni sessuali e a un basso desiderio sessuale. Le mestruazioni delle persone affette da ARFID possono essere caratterizzate da cicli anomali o mancati, il che può avere un impatto sulla fertilità.
Essendo un organo molto attivo e con un notevole fabbisogno energetico, anche il cervello soffre a causa della malnutrizione legata all’AFRID. Questo è particolarmente rilevante negli adolescenti, dato che lo sviluppo cerebrale continua fino ai primi anni dell’età adulta. A tutte le età, le persone affette da ARFID possono riscontrare scarsa concentrazione e difficoltà decisionali, nonché lentezza di pensiero o di elaborazione. Anche la memoria può risentirne, ostacolando la capacità di ricordare informazioni o esperienze.
Le persone affette da ARFID rischiano di soffrire di una bassa densità e resistenza del materiale osseo, anche a causa delle carenze nutrizionali. La perdita di massa ossea può causare l’osteoporosi e una maggiore predisposizione alle fratture. Poiché le ossa sono sensibili anche ai cambiamenti ormonali, i bassi livelli di estrogeni e le mancate mestruazioni nelle donne possono rendere le ossa ancora più fragili.
Fra le complicazioni che riguardano il sistema cardiovascolare ci sono ipotensione, bradicardia, aritmia e anomalie dei livelli degli elettroliti. La funzione, la forza e il ritmo del cuore sono alterati dalla malnutrizione e dalla disidratazione, il che espone gli individui a un rischio maggiore di insufficienza cardiaca o di arresto cardiaco che può essere fatale.
I disturbi alimentari sono malattie gravi ma curabili. Considerata la potenziale gravità delle complicazioni fisiche associate all’ARFID, le persone affette da questo disturbo alimentare dovrebbero cercare aiuto quanto prima. Prima si inizia il trattamento, prima si possono curare gli effetti negativi dell’ARFID e più rapida è la guarigione.
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