Si Può Soffrire Di Anoressia E Bulimia Allo Stesso Tempo?

È possibile soffrire di due disturbi alimentari contemporaneamente? Cosa succede se ci si limita, si mangia in modo incontrollato e si elimina il cibo? Si può parlare di anoressia o di bulimia? Entrambe? Nessuna delle due?


È una domanda comune, ragionevole da porsi. Molte persone manifestano un susseguirsi di situazioni di disordine all’interno o nel corso della loro malattia, a volte limitandosi, mangiando in modo incontrollato ed elimnando il cibo. Un’azione che porta a un’altra, in quello che viene spesso definito il “ciclo” del disturbo alimentare. Intrappolate in questo ciclo, le persone provano sintomi che si accavallano a più diagnosi di disturbo alimentare. Possono chiedersi: Cosa c’è di preciso in questo ciclo? Qual è la diagnosi più appropriata?


Spesso si associa l’anoressia alla limitazione e la bulimia alle alimentazioni incontrollate e alle eliminazioni, ma il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) propone ulteriori indicazioni. I seguenti criteri sono utilizzati dai professionisti per diagnosticare i diversi tipi di disturbi alimentari. Per ricevere una diagnosi di anoressia o bulimia, il soggetto deve soddisfare appieno i rispettivi criteri di seguito riportati.


Criteri del DSM-5


Anoressia Nervosa


• Limitazione dell’assunzione di calorie rispetto al fabbisogno, con conseguente peso corporeo significativamente basso in rapporto all’età, al sesso, alla traiettoria di sviluppo e alla salute fisica (inferiore a quello minimo normale/atteso).
• Forte paura di ingrassare o di diventare grassi o comportamenti persistenti che interferiscono con l’aumento di peso, anche in presenza di un peso significativamente contenuto.
• Disturbi nel modo in cui viene percepito il peso o la forma del proprio corpo, influenza immotivata del peso o della forma del corpo sulla valutazione di sé o persistente mancanza di consapevolezza della gravità dell’attuale basso peso corporeo.
Esistono due sottotipi di anoressia:


Tipo restrittivo: Negli ultimi tre mesi, l’individuo non ha avuto episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata o eliminazione.
Tipo alimentazione incontrollata/eliminazione: negli ultimi tre mesi, l’individuo ha avuto episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata o eliminazione.


Bulimia Nervosa


• Episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata. Gli episodi di alimentazione incontrollata sono caratterizzati sia da:
• Mangiare in tempi discreti (ad esempio, in un arco di due ore) una quantità di cibo superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo analogo in circostanze simili.
• Un senso di mancanza di controllo sull’alimentazione durante gli episodi (ad esempio, la sensazione di non poter smettere di mangiare o di non poter controllare cosa o quanto si mangia).
• Frequenti azioni di compensazione inappropriate per evitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto, l’abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, il digiuno o l’esercizio fisico eccessivo.
• Le alimentazioni incontrollate e le azioni di compensazione si verificano, in media, almeno una volta alla settimana per tre mesi.
• L’autovalutazione è ingiustamente influenzata dalla forma e dal peso del corpo.
• Il disturbo non si verifica esclusivamente durante gli episodi di anoressia nervosa.
Ammesso che soddisfi gli altri criteri, chi si alimenta in modo incontrollato e ricorre all’eliminazione e ha un peso corporeo basso riceverà probabilmente una diagnosi di anoressia nervosa, sottotipo alimentazione incontrollata/eliminazione. Chi si alimenta in modo incontrollato e ricorre all’eliminazion e non ha un peso corporeo inferiore a quello previsto riceverà probabilmente una diagnosi di bulimia nervosa.
Molti disturbi alimentari non rientrano nella definizione ristretta di anoressia o bulimia. Queste situazioni possono meritare un’altra diagnosi, OSFED.


OSFED


Per chi non soddisfa questi rigidi criteri di anoressia o bulimia ma pratica restrizioni, alimentazioni incontrollate e/o eliminazione, il DSM-5 prevede un’altra categoria: Altro Disturbo Specifico dell’Alimentazione (Other Specified Feeding or Eating Disorder – OSFED), precedentemente noto come Disturbo Alimentare Non Altrimenti Specificato (Eating Disorder Not Otherwise Specified – EDNOS). Nonostante la rappresentazione dell’OSFED come “altro” e “atipico” disturbo alimentare, questa diagnosi descrive un vero e proprio disturbo alimentare a sé stante. Deve essere considerato con la stessa seria preoccupazione dell’anoressia e della bulimia (così come della BED e dell’ARFID).


Nel quadro dell’OSFED vi sono alcune espressioni che ricordano da vicino l’anoressia e la bulimia:


Anoressia nervosa atipica
: Tutti i criteri dell’anoressia nervosa sono presenti, tranne che per il fatto che, nonostante una significativa perdita di peso, il peso dell’individuo rientra o è superiore all’intervallo di normalità.


Bulimia Nervosa (di bassa frequenza e/o durata limitata): Tutti i criteri della bulimia nervosa sono presenti, ad eccezione del fatto che le alimentazioni incontrollate e le azioni compensatorie scorrette si verificano con una frequenza minore e/o per un periodo inferiore ai tre mesi.


Disturbo da eliminazione: Azioni di eliminazione ricorrenti per influenzare il peso o la forma fisica in assenza di alimentazioni incontrollate.


Crossover Diagnostico


In genere si ha una sola diagnosi di disturbo alimentare alla volta, ma questa può spesso cambiare nel corso del tempo; la combinazione di sintomi varia e con essa la diagnosi appropriata. Questo passaggio da una diagnosi all’altra o da un sottotipo all’altro è chiamato crossover diagnostico ed è particolarmente comune nei soggetti affetti da anoressia nervosa. La ricerca ha dimostrato che circa un terzo delle persone affette da anoressia passa alla bulimia e il 14% di quelle affette da bulimia passa all’anoressia (Eddy, Dorer, Franko, et al., 2008). Tra i vari sottotipi di anoressia, una percentuale fino al 62% dei pazienti con anoressia di tipo restrittivo sviluppa in un secondo momento il tipo alimentazione incontrollata/eliminazione. (Eddy, Keel, Dorer, et al., 2002).


Cosa c’è in una Diagnosi?

Le diagnosi sono primariamente strumenti clinici che servono ai terapeuti e ai ricercatori a comunicare con un linguaggio chiaro e inequivocabile. Come ogni strumento di classificazione, il DSM è utile per organizzare informazioni ma limitato nella sua abilità di catturare perfettamente le esperienze individuali


La tua esperienza è più di un insieme di sintomi del DSM. Sei più di una semplice diagnosi.


Questo promemoria è particolarmente importante per le persone affette da disturbi alimentari, malattie che incidono profondamente sull’identità personale. Chi soffre di disturbi alimentari spesso attribuisce la propria identità alla malattia, interpretando la diagnosi non solo come una descrizione dei sintomi ma anche di se stesso. Per molte persone affette, l’anoressia si colloca al vertice di una gerarchia di diagnosi. Viene considerata più “grave”, più “valida” o comunque più “importante” delle altre diagnosi.
In realtà, tutti i disturbi alimentari richiedono una corretta identificazione, un intervento e un trattamento. A prescindere dalla particolarità do dalla combinazione dei suoi sintomi, ogni disturbo alimentare è grave e merita attenzione e cure adeguate.

Riadattato e aggiornato sulla base di un articolo di the emily program

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