Fame Nervosa: Cosa Dovresti Sapere
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La “quasi guarigione” è uno stato intermedio nel percorso di recupero dai disturbi alimentari, in cui una persona ha fatto dei progressi significativi, ma non ha ancora abbandonato del tutto i comportamenti disordinati. Questo stato può sembrare un successo, soprattutto agli occhi degli altri, poiché la persona può aver migliorato le sue abitudini alimentari o ridotto l’attività fisica eccessiva. Tuttavia, la realtà è che il disturbo alimentare è ancora presente, mantenendo una presa salda sulla mente e sul comportamento della persona.
In questo stato, si scelgono selettivamente quali aspetti del disturbo alimentare abbandonare e quali mantenere. Questo può sembrare contraddittorio, ma va ricordato che i disturbi alimentari spesso funzionano come meccanismi di coping che, seppur dannosi, offrono una parvenza di controllo sulla vita. All’inizio del percorso di recupero, la “mente del disturbo alimentare” è ancora dominante e attribuisce un grande valore a certi comportamenti, come il controllo del peso, la restrizione dietetica o l’esercizio fisico, rendendo difficile abbandonarli completamente.
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Ci sono diverse ragioni per cui molte persone si trovano intrappolate nella “quasi guarigione”. Una delle principali è l’influenza della cultura delle diete, che normalizza comportamenti alimentari disordinati e rende difficile distinguere ciò che è veramente sano da ciò che non lo è. La cultura delle diete glorifica la restrizione calorica, esalta l’esercizio fisico estremo e promuove costantemente nuove diete che si mascherano da “cambiamenti di stile di vita” o “piani di benessere”. Questo crea confusione e rende più difficile il processo di recupero.
Un altro fattore è la sopravvalutazione sociale della forma fisica, del peso e del controllo. Nella nostra società, c’è una pressione costante a conformarsi a un certo ideale estetico e a controllare il cibo e l’esercizio fisico in modo rigoroso. Questa mentalità intensiva non solo distingue chi soffre di disturbi alimentari da chi ha periodi di alimentazione disordinata, ma alimenta anche la persistenza della “quasi guarigione”.
La paura gioca un ruolo cruciale nel mantenimento della “quasi guarigione”. Molti temono che abbandonare completamente i comportamenti disordinati possa peggiorare l’ansia o la depressione, soprattutto all’inizio del processo di recupero. Sebbene questo timore sia comprensibile, è importante riconoscere che la guarigione completa, sebbene impegnativa, porta a un miglioramento significativo della salute mentale nel lungo termine.
Il rischio maggiore associato alla “quasi guarigione” è la ricaduta. Quando alcuni aspetti del disturbo alimentare vengono lasciati incontrollati, c’è un rischio costante che l’intero disturbo si riaccenda, soprattutto in risposta a eventi di vita stressanti o importanti. Ad esempio, se una persona non ha raggiunto il suo set point naturale di peso o mantiene un rapporto disordinato con l’esercizio fisico, potrebbe essere particolarmente vulnerabile a una ricaduta in occasione di eventi come un matrimonio o la nascita di un figlio.
Vivere in uno stato di “quasi guarigione” non solo rallenta il processo di recupero, ma impedisce anche di sperimentare una vita piena e appagante. I comportamenti disordinati, anche se non gravi come in passato, continuano a limitare la capacità di vivere serenamente e di godere delle esperienze quotidiane. È fondamentale comprendere che la guarigione completa è possibile e che rimanere in una fase di “quasi guarigione” può prolungare inutilmente il percorso di guarigione e aumentare il rischio di ricadute.
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Riconoscere se si è in una fase di “quasi guarigione” può essere difficile, ma ci sono alcuni segnali che possono aiutare a capire la situazione. Ad esempio, se ti trovi spesso a fare compromessi con te stesso riguardo al cibo o all’esercizio fisico, o se senti il bisogno di giustificare le tue azioni, potresti essere in “quasi guarigione”.
Ecco alcune domande utili da porsi per valutare la propria situazione:
Se rispondi sì a una o più di queste domande, è possibile che tu stia ancora lottando con una “quasi guarigione”. Questo non significa che tu non abbia fatto progressi, ma indica che ci sono ancora aree che necessitano di attenzione per raggiungere una vera guarigione.
Superare la “quasi guarigione” richiede un impegno consapevole e il coraggio di affrontare le aree più difficili del disturbo alimentare. È importante stabilire modelli alimentari regolari, rivedere il proprio rapporto con l’esercizio fisico, espandere le opzioni di abbigliamento e rivalutare il proprio rapporto con la bilancia.
Anche se ogni persona affronterà questa sfida in modo diverso, l’obiettivo finale è sempre lo stesso: raggiungere una guarigione completa e duratura. La “quasi guarigione” è una fase comune, ma è un luogo pericoloso in cui rimanere. Riconoscere i segnali e sapere come andare oltre è essenziale per raggiungere una libertà totale e permanente dal disturbo alimentare.
La “quasi guarigione” rappresenta un pericolo silenzioso nel percorso di recupero dai disturbi alimentari. Sebbene possa sembrare un progresso, è importante riconoscere che mantenere anche solo alcuni comportamenti disordinati può ostacolare il raggiungimento di una guarigione completa. Identificare questi comportamenti e lavorare per superarli è fondamentale per vivere una vita piena e libera da tutti gli aspetti del disturbo alimentare.
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